Li in quel momento.
Sveglia alle 5:50 e alle 6:00 sono già sulla bicicletta.
Sto ancora dormendo, di solito comincio a riprendere coscienza dopo 4/5 km. Mi piace svegliarmi sulla bicicletta con la luce tenue dell’alba, l’aria sul viso, le nuvole del mattino. Anche gli uccellini sono più tranquilli a quell’ora.
Pedalo tra i rettilinei della bonifica: campagna, tanto frumento alto, i mozziconi gialli del grano già tagliato e ora è la stagione della raccolta dei pomodori.
Sulle strade ci sono solo contadini su furgoncini e qualche camion stracarico che ad ogni curva a 90 gradi perde il condimento nazionale macchiando di sangue rosso vegano l’asfalto.
Pedalo, sono ormai caldo ma, evidentemente, non abbastanza vigile: prendo una buca o non so che altro e la ruota dietro va a terra.
Torno indietro qualche metro per fermarmi in un posto sicuro.
Sgancio le scarpette, tolgo i guanti e mi trasformo in meccanico Ferrari: da sotto la sella prendo i cavacopertoni, la camera d’aria nuova e la bombola di aria compressa.
Con calma smonto e rimonto una parte della mia propaggine meccanica, passeranno 15 minuti.
Decido di tornare verso casa perché non voglio arrivare tardi al lavoro, poi comincia anche a piovigginare (finalmente).
Pedalo tranquillo per un paio di km e da sotto la sella un altro colpo, un’altra buca e un altro buco nella mia ruota.
Camere d’aria non ne ho più.
Allora cammino, provo anche a correre, ma con le scarpette di plastica dura non è proprio comodo e riprendo a camminare.
Nel silenzio della campagna sembra che ci sia Fred Astaire in pellegrinaggio.
Faccio circa 2 km prima che passi un furgoncino: tiro fuori il mio pollicione per chiedergli un passaggio, ma lui accelera.
Dopo altri 2 km passa un altro furgoncino che stavolta si ferma.
E’ un ragazzo di Vicenza che lavora nelle nostre campagne e sta andando a sistemare un irrigatore.
Gentilmente mi porta fino al primo ponte di Comacchio risparmiandomi gli ultimi 2 km di scomoda passeggiata plastica.
Quindi: che sfortuna ho bucato 2 volte, ho camminato con delle scarpe scomode, ho perso tempo…
Oppure: non era proprio il programma che avevo in mente, ma bello essere li in quel momento.
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?




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